Tom e Beatrice e il mondo dei gatti (1992)


Tra tutti i miei disegni dell'infanzia, mi spiace non aver trovato quello che feci in seconda elementare: raffigurava il dio Ganesha, il bambino con la testa di elefantino. Me lo ricordo bene perchè la maestra lo mostrò alla classe che successivamente mi riempì di insulti (invidiosi!). Ecco perchè ancora adesso i complimenti mi fanno uno strano effetto. Nel mio paesello della Valpolicella mi affibbiarono sin da piccola il nome di "artista", visto che non conoscevano mezze misure: O non sapevi disegnare o eri un'artista.
Quando ti danno questa onorificenza sai già quello che ti aspetta: ogni cartellone parrocchiale, ogni disegno, ogni freccia per indicare la sagra di paese, la disegnavo lo disegnerai tu. Per alcuni anni ('98-2004, mi pare) sono stata anche la vignettista ufficiale del giornalino paesano: l'Armaron (che significa armadio, in veronese).
la prima vignetta che ho pubblicato in vita mia...ahahah prospettiva a volontà!
Ah, da notare che nella stessa pagina, si parlava di Torino. Una bella coincidenza :)

prima vignetta, Armaron (1999)
Negli stessi anni provai anche a farla veramente l'artista. Alla sagra di paese (quella della freccia) esponevo i miei quadri: degli olii su tela raffiguranti bambini-folletti dai buffi e colorati vestiti. Mi han fatto guadagnare i primi soldini (perchè le vignette le facevo gratis).
Ne ho venduti una decina... ma vi rendete conto che c'è chi ha appeso in salotto (o nello sgabuzzino) dei "grig" originali? Tra l'altro gli invenduti han riempito la mia camera veronese e mia madre ogni tanto minaccia di buttarli, ma tanto non lo fa. Smisi di farli quando un amico mi disse: "ultimamente questi folletti hanno un espressione triste".

tessitore di nuvole (2001)
Alle sagre vendevo anche fanzine autoprodotte... tipo questa (idem come sopra, gli invenduti riempiono la casa. il resto è finito sotto le grinfie di qualche bimbo e dei suoi pennarelli)

fanzine 2003